Christian Ide Hintze (dicembre 1953 – febbraio 2012): è stato un poeta e artista performativo, paroliere. Ha studiato teatro e comunicazione all’Università di Vienna. Ha creato una serie di cicli di poemi multimediali (“tetralogie”), usando “gesti”, “grafemi”, “phonemes”, “audio” e “video” come elementi. I lavori oscillavano tra strutture semantiche e non semantiche ed erano multilingue. Sono stati presentati in atelier, festival e aree pubbliche e hanno portato a collaborazioni con Allen Ginsberg, Henri Chopin, Emil Siemeister e Falco. Ciò a cui Ide mirava era una poesia da percepire non solo con il cervello, ma anche con tutto il corpo, la poesia sensoriale, capace di raggiungere il “monopolio della comunicazione” che aveva a lungo desiderato.
Nel 1993 ha intrapreso, su invito di Miguel Barnet e del sindacato degli scrittori cubani UNEAC, un tour di lettura di Cuba. Nello stesso anno ha insegnato, come primo autore occidentale, presso l’Institute of Literature Nguyên Du di Hanoi (Vietnam). Nel 1995 è stato il primo autore di lingua tedesca a insegnare alla Jack Kerouac School of Disembodied Poetics di Boulder, in Colorado (USA). Nel 1996 è stato co-promotore della “escuela de poesia” a Medellín (Colombia).
Gilberto Isella: nato a Lugano nel giugno 1943, ha studiato letteratura italiana e filosofia all’Università di Ginevra. E’ redattore della rivista di cultura “Bloc notes” e vicepresidente del Pen Club, sezione della Svizzera Italiana. Collabora al “Giornale del popolo” di Lugano e a riviste letterarie svizzere, italiane, francesi e americane.
Attivo come saggista, con numerosi studi pubblicati in riviste e in miscellanee su autori del passato (Dante, Boccaccio, Ariosto) e contemporanei, soprattutto poeti.
Tra le sue sillogi più importanti, in volume, ricordiamo:
- Le vigilie incustodite, prefazione di Guido Ceronetti, Bellinzona, Casagrande, 1989, pp. 120.
- Apoteca, con quattro incisioni di Massimo Cavalli, Torino, L’Angolo Manzoni Editrice, 1996, pp. 79.
- Autoantologia, Morbegno, Labos Editrice, 2006, pp. 49.
- Corridoio polare, postfazione di Vincenzo Guarracino, Castel Maggiore (BO), Book Editore, pp. 97
Tomaz Salamun (luglio 1941 – dicembre 2014): durante la sua vita ha svolto vari mestieri, tra i quali quello di assistente presso la Galleria Moderna e presso l’Accademia di Belle Arti a Lubiana. Ha insegnato scrittura creativa presso l’Università del Massachusetts. Il suo primo libro, Poker, pubblicato come samizdat, risale al 1966. Da allora ha pubblicato molti volumi di versi, ha curato e partecipato ad alcune antologie, è stato tradotto in molte lingue. Tra cui inglese, tedesco, spagnolo e serbo-croato.
Tra i suoi poeti preferiti figurava in primo piano Walt Whitmann. Il suo primo libro in traduzione italiana, Acquedotto, è stato pubblicato da Interlinea. Salamun è stato un indiano dei Balcani, selvaggio e altrettanto legato indissolubilmente al suo popolo, ai sassi, ai prati, ai fiumi e ai laghi della sua verde Slovenia. Era considerato uno degli astri più fulgidi dalla poesia internazionale.