PARLANO DI NOI

“Conosco da anni, e non solo per il nome, l’Associazione socio-culturale Phos Onlus che si muove nella linea di un pensiero alto e fraternamente produttivo:  merito soprattutto del lavoro che il suo Presidente , il dott. Paolo Tempo, svolge con audacia  e sorprendente modestia  a beneficio della formazione mentale  e di un discorso non generico sulla salvaguardia dei valori umani. Trovare il punto d’applicazione dei molti temi che il quotidiano presenta, costituisce la forza di Phos Onlus, operativa nelle sale di lettura e in quelle dei centri assistenziali. Ne ho sperimentato l’efficacia personalmente:  alcune serate organizzate da Phos  quale promotrice di libri mi hanno lasciata entusiasta.”

Curzia Ferrari

 

CurziaFerrariGiornalista opinionista, inviato speciale in Unione Sovietica, poetessa, scrittrice, esperta di arti figurative e di letteratura russa. Designata più volte al Premio Nobel per la letteratura.

Nata a Milano, dove vive, da padre genovese e madre lombarda, frequenta gli studi classici e contemporaneamente il liceo artistico. Studia russo. La introduce nel campo del giornalismo Giovanni Titta Rosa invitandola a collaborare a La Fiera Letteraria. È stata sposata con il maestro di musica Domenico Ferrari. Ha due figli e due nipoti. Ha raccontato la sua relazione con Salvatore Quasimodo in “Dio del silenzio, apri la solitudine” (Àncora Editore). Ha curato rubriche d’arte su L’Avanti, Critica Sociale, L’Indipendente, Letture, Historia. Negli anni Settanta per il settimanale Gente ha svolto inchieste in URSS. Ha scritto sceneggiati per la RAI-TV e condotto i programmi radiofonici “Effemeridi” e “Poesia nel mondo”. Dal 1995 collabora con elzeviri a Il Giornale di Brescia. Ha tradotto Viktor Sosnòra, Esenin, Achmatova, la Plejade di Puškin, le canzoni di Demjan Bedny e i poeti contadini russi da Kol’cov a Gamzatov. Le sue opere sono tradotte in 13 Paesi, e sono presenti nelle antologie. Ha vinto molti premi. Nel 2012 le è stato assegnato il premio alla carriera dalla giuria di Sulle orme di Ada Negri. Fra i riconoscimenti più importanti, il Premio del Presidente della Repubblica Italiana, la medaglia d’oro di benemerenza civica del Comune di Milano, l’Ordre des Arts et des Lettres dell’Académie de France, il Premio Caterina II per la diffusione della cultura russa in Italia.

Uno dei suoi ultimi lavori è “Voglio uno specchio! Interviste impossibili con Marina Cvetaeva, Anna Achmàtova e Mat’ Marija Skobzova”. Un’opera notevole dove si fondono biografia, poesia e immaginazione. Un vero capolavoro.

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“Oggi, quando la storia sociale è affollata e veloce negli avvenimenti , scorre per periodi brevi e il tempo della politica si è ridotto a prospettive del mandato elettorale, conviene tornare ad esaminare radici, elementi antichi, interpretare opere d’arte e prendere tempo per meglio conoscere la nostra cultura, le nostre consuetudini sociali, il nostro territorio.

È la missione che esegue in maniera impeccabile l’organizzazione Phos onlus con le sue visite a musei, mostre, angoli sconosciuti di Milano e case storiche. La capacità degli organizzatori e le continue iniziative non hanno pari. Ho conosciuto Phos e il suo presidente, il dott. Paolo Tempo, recandomi a visitare la mia cara nonna ospite presso la residenza sanitario-assistenziale per anziani “Il Nuovo Focolare di Santa Maria di Loreto” di Milano e assistendo a uno dei tanti pomeriggi di intrattenimento culturale organizzati da questa organizzazione non lucrativa di utilità sociale”. E’ stata una scoperta importante e Phos rimane per me l’opportunità migliore per ritrovare interessi e soddisfazioni culturali che altrimenti avrei diluito nelle onde delle corse quotidiane.”

Etta De Benedetti Reinach

 

Laureata in lingue e letterature straniere, con studi di filosofia, psicologia, psicologia clinica, scienze sociali, ha partecipato a riunioni di commissioni parlamentari nel Parlamento Inglese per il Care Act, la nuova legge sull’assistenza sociale, è membro di vari Board all’interno dei servizi sociali di Londra e del Dorset che si occupano di prevenire abusi e negligenza verso le persone vulnerabili.

Ha vissuto a Tokyo e poi a Toronto, ora da parecchi anni vive a Londra.

Fa parte de Il Circolo, l’associazione culturale italiana di Londra, per la quale organizza occasioni letterarie e culturali nel suo salotto.

La sua famiglia, di origine ebraica, è stata sterminata ad Auschwitz nel dicembre 1943: nel campo di concentramento sono morti suo bisnonno Ernesto Reinach, suo nonno Ugo De Benedetti, sua nonna Etta (omonima) e lo zio, ancora bambino, Piero De Benedetti, fratello di suo padre, il quale invece riuscì a salvarsi in Svizzera. Etta partecipa a memoriali e conversazioni sull’olocausto affinché nulla di tali crudeli avvenimenti storici venga dimenticato.

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“In questi anni mi è capitato di collaborare con Phos Onlus per progetti attinenti alla figura della poetessa e fotografa milanese Antonia Pozzi, su cui, proprio grazie all’Associazione, è stato possibile realizzare, nel 2008, un convegno nazionale presso l’Università degli Studi di Milano e, negli anni 2011-2012, un progetto regionale che ha coinvolto vari comuni lombardi. Queste iniziative, riguardanti anche settori come il cinema, il teatro e la fotografia, hanno notevolmente contribuito a estendere la fama di Antonia Pozzi non solo in Italia ma anche all’estero. Sono grata all’Associazione, in particolar modo al Presidente, dottor Paolo Tempo, per aver creduto in questo complessivo lavoro quando l’Autrice non era ancora adeguatamente valorizzata e per averlo seguito con cura ed entusiasmo nella sua concretizzazione, insieme al Vicepresidente, avvocato Vito Santo Pietroforte. Ho anche potuto apprezzare la serietà del ruolo svolto da Phos Onlus presso i centri assistenziali e nelle presentazioni di libri, sempre in un contesto eticamente elevato.”

Graziella Bernabò

 

Insegnante e saggista, si occupa da anni di critica letteraria e, in questo ambito, ha pubblicato molti saggi e articoli e diversi volumi, tra cui due ampie biografie letterarie dedicate ad Antonia Pozzi e ad Elsa Morante. Nel proprio settore di interessi, ha contribuito a ideare e a realizzare convegni di carattere nazionale e internazionale e progetti legati al territorio. Ha vinto vari premi per la saggistica.

Allieva di Emilio Bigi, si è perfezionata in Letteratura italiana presso l’Istituto di Filologia Moderna dell’Università degli Studi di Milano. Molti suoi saggi critici sono apparsi in riviste specialistiche. Ha pubblicato i seguenti volumi: Invito alla lettura di Landolfi, Mursia, Milano 1978; Come leggere «La Storia» di Elsa Morante, Mursia, Milano 1991; Per troppa vita che ho nel sangue. Antonia Pozzi e la sua poesia, Viennepierre, Milano 2004 e Àncora, Milano 2012; La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita e scrittura, Carocci, Roma 2012 e 2016. Con Onorina Dino ha curato le seguenti opere di Antonia Pozzi: Poesia che mi guardi, Bologna, Luca Sossella, 2010; Ti scrivo dal mio vecchio tavolo. Lettere 1919-1938, Àncora 2014; Parole. Tutte le poesie, Àncora 2015. Insieme a Onorina Dino ha collaborato al film di Marina Spada Poesia che mi guardi, Miro Film, 2009.

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“Da circa vent’anni sono onorata di condividere l’amicizia con il dr. Paolo Tempo.
Conosco la sua Associazione Phos Onlus.
Nella pluralità di progetti e ambizioni, abbiamo lavorato insieme, nel solco anche e soprattutto di una sintonia umanitaria che non esclude la cultura, l’arte, la letteratura.
Il dr. Paolo Tempo ha saputo sempre, con tratto da inguaribile signore, (sognatore?), tradurre le  richieste legate al mio ruolo di artista performer. Partecipando, con la sua Associazione  alla realizzazione di eventi che mi vedevano protagonista.
Sempre in luoghi di prestigio, di largo respiro culturale.
E con prospettive e quello sguardo non solo personale, originale, che richiamano con forza ed efficacia il senso di tale impegno messo a disposizione con generosità e professionalità.
Questa mia breve riflessione mi auguro sia interpretata anche e soprattutto come l’espressione di tutta la mia gratitudine.”

Rita Vitali Rosati

 

Rita Vitali Rosati è nata a Milano nel 1949. Traduttrice da sempre della nostra complessa realtà, realizza le sue opere a Fabriano, dove vive, privilegiando idee e concetti che si evolvono in immagini.
Come in una “arena”, facendosi essa stessa protagonista assoluta di un progetto infinito, l’artista osserva e registra l’insolito inventario della vita ribaltandone i punti di vista.
Le sue opere sono espressione di una attitudine ironica, trasgressiva, destabilizzante tipici del gioco e della favola.
Con le sue immagini Rita Vitali Rosati mette una lente d’ingrandimento sul formicolio sociale invitando lo spettatore a interpretare il suo nonsenso.

Le sue opere sono state esposte in gallerie e musei tra cui:

Luciano Inga-Pin – Milano
Pio Monti – Roma
Adriana Cavalieri – Bologna
Franco Marconi – Cupramarittima (AP)
Piaggeria Arte – Sassuolo (MO)
Spazio Via Farini – Milano
Palazzo Durini – Bolognano (PE)
Museo Bargellini – Pieve di Cento (BO)
Palazzo delle Esposizioni – Roma
Galleria E20 – Pescara

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“Con l’Associazione Phos ho avuto di recente alcuni significativi contatti, mediati dalla figura del Presidente, il dott. Paolo Tempo, un intellettuale dalla cultura poliedrica, un gentiluomo di educazione oserei dire ottocentesca, un infaticabile e generoso animatore di iniziative culturali con valenza anche etico-sociale. Ho avuto modo, in particolare, di apprezzare l’impegno suo e di tutto il sodalizio in occasione della presentazione di un saggio critico dell’amico Vincenzo Guarracino, Tutto o niente, dedicato all’opera letteraria di Curzia Ferrari, a Milano, presso la Biblioteca Sormani (Sala del Grechetto), nello scorso mese di novembre. Un elemento mi ha soprattutto colpito: la premurosa attenzione nei confronti dei relatori da lui chiamati a illustrare i contenuti del volume. Anche all’editore presente in sala, Giuliano Ladolfi, è stato accordato il risalto che meritava, ulteriore stimolo alla prosecuzione di una non facile operatività imprenditoriale tendente a privilegiare la qualità del prodotto piuttosto che la sua commerciabilità. In seguito, sono stato testimone dell’appassionata adesione e del cordiale sostegno di Paolo Tempo a un mio progetto che incrocia la poesia con la spiritualità e il teatro. Non dubito che altri incontri con le attività dell’Associazione mi permetteranno di conoscerne ancora meglio l’operato e le finalità, cui non farò mancare, se ne avrò l’opportunità, il mio contributo di scrittore e di ex dirigente editoriale.”

Marco Beck

 

Marco Beck vive a Milano, dove è nato nel 1949. Conseguita la laurea in Lettere Classiche con specializzazione in Letteratura Latina, ha lavorato per un ventennio come coordinatore della Redazione Classici della Mondadori, poi per un decennio come direttore letterario delle Edizioni San Paolo, infine per altri sette anni come direttore delle collane di narrativa dell’Editrice O.G.E. Attualmente collabora da freelance con diverse case editrici e con «L’Osservatore Romano», organo ufficiale della Santa Sede.

Come poeta, dopo l’esordio nel mondadoriano «Almanacco dello Specchio» 1980, ha pubblicato una decina di sillogi, fra cui Una via della croce (1989), Il pane sulle acque (2000 e 2003), Un’eternità di passaggio (2004), Fendenti di luce (2010), Grideranno le pietre (2016). Il riconoscimento più prestigioso che ha ottenuto in quest’ambito è stato, nel 2003, il Premio Basilicata per la poesia religiosa.

Ha tradotto e commentato testi di Goethe, Rimbaud, Mann e Küng, l’intero corpus di Orazio (Odi ed Epodi, 1989; Satire, 1994; Epistole, 1997) e gli epigrammi del poeta ellenistico Leonida di Taranto (In terra e in mare, 2009). Ha curato opere di Carlo Bo (Sulle tracce del Dio nascosto, 1984), Luigi Santucci (I nidi delle cicogne, 2011) e Mario Pomilio (Scritti cristiani, 2014).

Nel 2015 ha pubblicato un ampio repertorio di saggi: Le mani e le sere. Incroci tra fede e letteratura.